La prima volta che vide quella bevanda dal colore così scuro, Angioletta ne fu rapita. Rimase immobile, affascinata.
I suoi occhi luccicanti si perdevano in quell’universo.
Il profumo, salendo al naso, le carezzò i sensi.
Le venne da chiudere gli occhi.
Allungò la mano.
Prese la tazzina.
Lentamente accostò il bordo di porcellana bianca alle labbra.
Tutto, attorno a lei, si fermò...
Quando il liquido caldo, scuro e inebriante si sposò con la sua bocca, Angioletta fu avvolta e rapita come da un vento,
un’onda di mare, un vortice di ricordi e sensazioni che le risuonarono dentro: profumo di fiori... rosa, gelsomino, gardenia. Aroma di vaniglia.
Dolcezza e delicatezza, forza e determinatezza.
Frutta secca... nocciole, noci. Cioccolato...
Quella bevanda con il suo aroma sontuoso, avvincente e seducente l’aveva rapita.
“Questo genere di sensazione si prova soltanto una volta nella vita. Vengo con te a Palermo” le disse lui.
Quella voce l’aveva risvegliata come da un sogno.
Ripose la tazzina sul tavolo, aprì gli occhi.
Guardò il ragazzo che le stava davanti e la sua mano protesa verso di lei.
“Vieni con me Angioletta”
Nel canto silenzioso della notte, in quell’interminabile breve momento, Angioletta capì che avrebbe dedicato la sua vita ai suoi due grandi amori: Nicola e il Caffè.
Afferrò la sua mano e lo seguì...
- CAFFE’ DI SICILIA -